“Vi sono, per ciascun uomo, dati discorsi, che gli riescono in qualche modo più vicini e più connaturati degli altri discorsi. E spesso, quando meno ce l'aspettiamo, in chissà che cieco, sperduto angolo di mondo, in chissà che solitudine selvaggia, incontri un uomo, la calda conversazione del quale ti fa scordare le impraticabili strade, e lo scomodo dei pernottamenti, e lo smodato tumulto contemporaneo, e la falsità degl'inganni che ingannano l'umanità. E al vivo ti s'incide dentro, una volta per sempre e in eterno, quella sera passata a quel modo, e tutto ne serba la fedelememoria: chi era presente, e in che posto sedeva ognuno, e che cosa si aveva tra mano, e le pareti, i cantoni, ogni inezia.”
“Era possibile che io e lei, nati in date e in luoghi diversi, fossimo venuti al mondo con la stessa finalità, attratti attraverso il caos di esistenze altrui in questo luogo preciso, in questo preciso momento?”
“Le strade sulle quali ci saremmo incontrati non erano segnate sulle carte, erano delebili quanto la schiuma delle navi, le quali, tuttavia, per quanto vasto sia l’oceano, imbastiscono sempre le stesse rotte.”
“Le tracce dell'uomo sull'uomo sono eterne e nessun destino si è incrociato impunemente con il nostro.”
“Siamo due bambini. Di quelli piccoli, quelli che s’incontrano all'asilo e si amano di un amore molto più grande di loro.”
“Perché nella vita capita di rinunciare alle persone migliori a favore di altre che non ci interessano, che non ci fanno del bene, semplicemente ci capitano tra i passi, ci corrompono con le loro menzogne, ci abituano a diventare conigli?”