“Dal comando arrivavano di volta in volta numeri diversi: prima si parlava di mille terroristi, poi di millecinquecento, infine di quasi tremila. Ogni ora il numero saliva come fossimo stati a un’asta. Una cosa però era certa: molti di loro erano arabi e afghani, gente povera assoldata per combattere, quasi tutti tossicodipendenti. Prima di affrontare la battaglia si facevano così tanto di eroina che, quando avevano finito le munizioni, andavano incontro ai nostri soldati come degli zombi, con le braccia penzoloni e gli occhi spalancati. Quei poveracci avevano fatto tanta strada per combattere un paio di volte contro di noi e poi morire così miseramente.”
“Non ho nulla contro gli stupefacenti; semplicemente, l'alcol mi basta, e il resto mi fa paura.”
“Io e il mio gruppo siamo molto sensibilizzati al problema della droga... Troppo poca e troppo cara!”
“Spaccio fuori dalle scuole perché dentro c'è un ambiente che non mi piace.”
“Mi hanno chiesto: lei è in favore della liberalizzazione delle droghe? Ho risposto: prima cominciamo con la liberalizzazione del pane. É soggetto a proibizionismo feroce in metà del mondo.”
“L'eroina. La droga dei miserabili.”