“Dal comando arrivavano di volta in volta numeri diversi: prima si parlava di mille terroristi, poi di millecinquecento, infine di quasi tremila. Ogni ora il numero saliva come fossimo stati a un’asta. Una cosa però era certa: molti di loro erano arabi e afghani, gente povera assoldata per combattere, quasi tutti tossicodipendenti. Prima di affrontare la battaglia si facevano così tanto di eroina che, quando avevano finito le munizioni, andavano incontro ai nostri soldati come degli zombi, con le braccia penzoloni e gli occhi spalancati. Quei poveracci avevano fatto tanta strada per combattere un paio di volte contro di noi e poi morire così miseramente.”
“Il sesso è la droga dei poveri.”
“Io sinceramente perché sono infelice, insoddisfatta e preferisco ammazzarmi con le mani mie.”
“Non è che ho iniziato per moda, magari, va be’, le prime volte uno inizia per curiosità.”
“La droga è un'ottima via di fuga, ma perché scappare da una realtà così ricca?”
“Lo scrittore coltiva, espande, alleva e gonfia la propria immaginazione, sicuro che sia il suo destino, il suo scopo, il suo contributo alla comprensione del bene e del male. Nel gonfiare la propria immaginazione, gonfia anche la sua tendenza al male. Mentre gonfia la sua immaginazione, gonfia la sua tendenza all’ansia, e inevitabilmente diventa vittima di fobie annichilenti che si possono alleviare solo con dosi letali di eroina o di alcol.”