“La nostra società contemporanea è una società della sfiducia. È un mondo in cui la paura vince e il sospetto dilaga. Perché la fiducia è pensata e concepita solo come riproduzione contrattuale del rapportodebitore-creditore. La fiducia è invece una scommessa, dove ci si assume il rischio della relazione con il proprio simile. Una scommessa in cui si può vincere o perdere, in cui nulla è garantito, ma il cui risultato è sempre un’apertura verso il mondo. Dare fiducia è infatti indispensabile per non restare prigionieri di una solitudine sterile, anche quando l’altro si dimostra non degno della fiducia accordata e la disattende.”
“Il XX secolo, o più precisamente la sua seconda metà, è stato il secolo dell’uomo (e in misura minore della donna) occidentale comune. Il XXI secolo ha reso globale il fenomeno, dimostrando altresì i difetti dei sistemi politici in cui la democrazia si identifica con un suffragio universale reale e un governo rappresentativo, soprattutto se si considera che la politica e la struttura di governo sono rimaste immuni dalla globalizzazione, e sono state anzi rafforzate dalla trasformazione quasi universale del mondo in un insieme di «Stati-nazione» sovrani. Inoltre, le élite al potere, o quanto meno predominanti, vecchie o nuove che siano, non hanno idea di che fare, o, se affermano di averla, sono prive del poterenecessario per agire.”
“Un grupporivoluzionariomoderno si dirige verso la stazione televisiva.”
“Il problema della mia generazione è che ci sentiamo tutti dei geni del cazzo. Far qualcosa per noi non è abbastanza, e neanche vendere qualcosa, o insegnare qualcosa o solamente combinare qualcosa: no, noi dobbiamo essere qualcosa. È un nostro inalienabile diritto, in quanto cittadini del ventunesimo secolo.”
“È un bel prodotto, un prodottomoderno; può amarlo. Ma deve sapere che fra un anno, due al massimo, sarà sostituito da un nuovo prodotto, con presunti miglioramenti.”
“I tempi primitivi sono lirici, i tempi antichi sono epici, i tempi moderni sono drammatici.”