Quando ero piccola papà aveva messo sul frigo una calamita con scritto: "Accetta le cose che non puoi cambiare". Credevo che fosse per mia madrealcolista, ma restò appiccicata a lungo anche dopo che la mamma se ne era andata.
“Gli infanti gioiscono dell'infanzia così come gli adulti dell'adulterio?”
“Se avessi influenza sulla buona fatina che si suppone presieda il battesimo di tutti i bambini, le chiederei che il suo dono per ogni bambino fosse un senso di meraviglia così indistruttibile che abbia a durare una intera vita.”
“Sono cresciuto a Brooklyn in un quartiere ebreo e credevo che tutto il mondo fosse uguale al posto in cui vivevo.”
“La cosa meravigliosa dell'infanzia è che tutto è in essa una meraviglia.”
“Fin dall'infanzia percepivo lo scorrere delle ore indipendente da ogni riferimento, da ogni atto e da ogni evento, la disgiunzione del tempo da ciò che tempo non era, la sua esistenza autonoma, il suo statuto singolare, il suo imperio, la sua tirannia. Ricordo con estrema chiarezza quel pomeriggio in cui, per la prima volta, di fronte all'universo vacante, non ero più che fuga di istantiribelli ad adempiere ancora la loro particolare funzione. Il tempo si separava dall'essere a mie spese.”