“La scoreggia non lo scoraggia!”
“C'è più talento nella più piccola delle mie scoregge che in tutto il tuo corpo.[Rivolgendosi a Barbra Streisand].”
“Ho nostalgia dei tuoi gas.”
“Ahi, il mio culo brucia come il fuoco! Che vorrà mai dire? Forse è la merda che vuole uscire? Si, si, merda ti riconosco, ti vedo, ti sento... E... Cos'è? Possibile? O dei! Orecchio mio, non m'inganni? No, è proprio così. Che suono lungo e triste!”
“Il lenzuolo si è gonfiato. Dapprima senza ostentazione, brezzamarina, regolare dolcezza degli alisei, tonda vela nel cuore del Pacifico, il lenzuolo si gonfiava, prese le dimensioni di una mongolfiera, quindi una deflagrazione scagliò Angelin due passi indietro. Dopodiché si udì la tromba. Il mio malato scoreggiava! Ecco cosa succedeva. Finalmente cacciava fuori l’aria, perdio! Tutta in una volta. La scoreggia del secolo! La tromba della carica. Un mese di uraganoliberato! Sturato! Salvo! La tromba lasciò il posto alla trombetta, che si fece oboe, l’oboe si affinò in flauto, il flauto si assottigliò in piffero, il tutto in tante piacevoli circonvoluzioni consentite dai sei metri e cinquanta di intestino collegati a un grosso colon che si sfoga.”
“Non dimentichiamo che anche Romeo e Giulietta ogni tanto scoreggiavano e si grattavano il culo.”