“Un poeta ha sempre troppe parole nel suo vocabolario, un pittore troppi colori sulla sua tavolozza, un musicista troppe note sulla sua tastiera.”
“Raramente guardo la folla quando sono impegnato in un concerto. È una cosa che mi fa sentire a disagio, non riesco proprio a guardare i volti delle persone che sono lì per me. Preferisco rifugiarmi nel mio piccolo mondo dove ci siamo solo io e la mia chitarra. Sono uno che suona col cuore ma sono anche molto timido.”
“Avevo bisogno di chitarre per suonare dal vivo, così chiesi alla Gibson due Les Paul Standard. Apprezzarono la mia dedizione, ma visto che il mio profilo non era abbastanza alto, non me le avrebbero date gratuitamente: me le vendevano all'ingrosso. Mi andava bene.”
Un cambiamento definitivo nell'umore dei Guns N' Roses si verificò al primo accenno al problema dei contratti e della proprietà del nome del gruppo. Fu quando Steven fu cacciato via. Axl insistette che il possesso del nome del gruppo fosse qualcosa che dovevamo discutere legalmente. Ci sentimmo obbligati a fare della nostra "identità" un "bene", il che non piacque a nessuno. Quell'accordo legale danneggiò il nostro senso di reciprocorispetto.
“Imparai molto su Axl nel corso di quel periodo. Parlavamo di musica e le cose che pensavamo erano grandiose; ascoltavamo insieme ogni pezzo per poi vivisezionarlo. Era chiaro che avevamo un sacco in comune in termini di gusti musicali. Nutrivamo un rispetto comune per tutte le band che mi avevano influenzato.”
“Quando riusciremo ad essere riconoscibili dalla prima nota allora lì arriverà la gratificazione più alta dal punto di vista artistico.”