“Anche un orologio rotto segna l'ora giusta... due volte al giorno.”
“Non si sente l’orologio. Sul candore della tovaglia mazzolini freschi di rose di serra, tre bottiglie di vodka e strette bottiglie germaniche di vino bianco. Bicchieri da Lafitte, mele in scintillanti coppe sfaccettate, fettine di limone, briciole, briciole, il tè.”
“Come si fa a sintonizzare un gallo sull'ora legale?”
“Di Bisanzio si ricordava un orologio monumentale nel mercato di Gaza, descritto nel VII secolo da Procopio, decorato nel fastigio da una testa di Gorgone che roteava gli occhi allo scoccare dell’ora. Al di sotto vi erano dodici finestre che segnavano le ore notturne; e dodici porte che si aprivano di ora in ora al passaggio di una statua di Helios e ne usciva Eracle che veniva incoronato da un’aquila volante.”
“Per i contadini l'ora legale è un problema, perché non riescono a mettere avanti il gallo.”
“Era uno di quei momenti che non si possono misurare con l’orologio, ma solo con i battiti del cuore.”