“La tavola è il solo luogo dove non ci si annoia mai durante la prima ora.”
“Non si sente l’orologio. Sul candore della tovaglia mazzolini freschi di rose di serra, tre bottiglie di vodka e strette bottiglie germaniche di vino bianco. Bicchieri da Lafitte, mele in scintillanti coppe sfaccettate, fettine di limone, briciole, briciole, il tè.”
“Se una scrivania ingombra è segno di una mente ingombra, qual è il significato di una scrivania vuota?”
“Questo tavolo ha quattro gambe. Un tavolo con una gambarotta è sempre un tavolo. Ma un tavolo dal quale sono state rimosse le quattro gambe diventa solo un pezzo di legno piatto. In quale momento ha cessato di essere un tavolo?”
La tavola è come una tela dipinta che ci insegna che “oggi” è una volta sola. L’immagine dipinta svanisce alla fine della giornata, ma il suo ricordo resta scolpito nella mente delle persone che erano sedute al nostro stesso tavolo. È qualcosa che i soldi non possono comprare, e che resta proprio in quanto svanisce. Costruire sapendo che scomparirà: come per i mandala di sabbia tibetani.