“- Anna: Mi piacefare l'amore con te.- Vincenzo: Anche a me.- Anna: E allora perché non me lo dici mai?- Vincenzo: Che significa? Se lo faccio, ca lo facciamo accussì, vuol dire che mi piace, no?- Anna: Eh no.- Vincenzo: Come no? No. È mai visto ca mi so' dato 'na martellata sulla mano o mi so' tagliato un orecchio? No. Sai perché? Perché non mi piace. È normale, Senza che uno ha da' dicere tutt'e cose. Certe cose vanno da sé. Se uno capisce capisce.”
“Quando un pensiero è troppo debole per poter essereespresso con semplicità, con semplicità accantonalo.”
“In rete tutto è rapido e corto. Con due conseguenze: la semplificazione e la radicalizzazione delle posizioni. Il linguaggio della politica nel tempo di Berlusconi è perfettamente entrato negli stereotipi comunicativi dei social. Spesso prevale l’insulto personale, la apodittica affermazione di certezze fondate su balle spaziali che la rete inghiotte senza batter ciglio.”
“Vedo tutto il suo potenziale: creativo e distruttivo. Lo vedo come un oggetto, Salvini. E vedo anche il razzismo manifestato e negato a seconda della felpa che indossa. Lo vedo in tutte le sue forme. Divido il Salvini uomo che fa i selfie e tutto quello che quei selfie producono. Ha un linguaggio efficace.”
“'O psicologo tuo, che è n'omo con du balle grosse così, ma grosse veramente così, ha detto tre cose molto semplici, lineari: parlateve, apriteve, condivideteve, ma soprattutto ha detto 'parlateve'.”
“A puffo, che me tiri 'na penna pe' favore?! Daje!”