“Noi fantastichiamo oltre le porte degli altri, ci convinciamo che la nostra vita con un’altra cornice sarebbe andata diversamente, cerchiamo altri padri, altre madri, le protezioni che non abbiamo avuto. Ce la prendiamo col destino, che ci ha fatto nascere qua e non là, perché con qualcuno ce la dobbiamo prendere.”
“Tutti abbiamo il diritto di fare, un giorno, un viaggio in un Paese immaginario.”
“Entra mentalmente in un ascensoreaffollato, un ascensore così affollato che non riesci a girarti senza sbattere (esasperandolo) contro il tuo vicino. Un ascensore così affollato che spesso rimani sollevato a mezz’aria. Il che è una specie di benedizione, perché il pavimento inclinato è fatto di fil di ferro che ti sega i piedi. Dopo un po’ quelli che stanno nell’ascensore perderanno la capacità di lavorare nell’interesse del gruppo. Alcuni diventeranno violenti, altri impazziranno. Qualcuno, privato di cibo e speranza, si volgerà al cannibalismo. Non c’è tregua, non c’è sollievo. Non arriverà nessun addetto a riparare l’ascensore. Le porte si apriranno una sola volta, al termine della tua vita.”
“Immaginava una vita non piú tiranneggiata dagli oggetti, una vita in cui lei e Martin sarebbero stati liberi di andarsene in ogni momento, e avrebbero cosí potuto dimostrare, restando, che la scelta veniva fatta liberamente.”
“Le persone felici non fantasticano mai; lo fanno solo gli insoddisfatti.”
“Che senso avrebbe l'inferno se i dannati non fossero in grado di sognare il paradiso?”