“La pecca più grande degli italiani, il loro vizio peggiore, il difetto più imperdonabile è la furbizia.”
“L’italiano non crede a nulla. Non per cinismo, ma per puro senso pratico. Una concessione edilizia, una prenotazione ospedaliera, un posto all’asilo per i bambini. Chi segue le procedure non ha speranze. È un ingenuo, un ritardato mentale oppure uno straniero o un libero pensatore che non ha ancora capito. L’italiano è sempre all’erta, sempre in cerca della scorciatoia, del favore, della telefonata alla persona giusta. Non lo fa per delinquere o perché è un cattivo cittadino. Si adegua alla legge del più forte e del più furbo. Il codice civile, il codice penale, le leggi, i regolamenti comunali, il codice della strada, la Costituzione sono sovrastrutture inutili. Nessun italiano le tiene veramente in considerazione. Molti non ne conoscono neppure l’esistenza. Non sono letture interessanti. La legge non ammette ignoranza, ma l’Italia sì. Se proprio si mette male, bisogna fingerestupore o tirare in ballo le toghe rosse. Funziona sempre. Per orientarvi nella giungla italica leggete La Settimana. È meglio di un machete.”
“La giustizia, quella vera, è la forza che rende grandi i popoli. E voi italiani non sapete nemmeno cosa sia!”
“Noialtri italiani ci innamoriamo in chiesa.”
“Gli italiani, con la loro religiosità esteriore fatta di processioni, di madonne che piangono, di statue che sanguinano, alla fin fine se ne fregano.”
“Se volete viaggiare in allegria, come piace a me, trovatevi dei bravi italiani come compagni di viaggio.”