I meccanismi dell’economia attuale promuovono un’esasperazione del consumo, ma risulta che il consumismo sfrenato, unito all’inequità, danneggia doppiamente il tessuto sociale. In tal modo la disparitàsociale genera prima o poi una violenza che la corsa agli armamenti non risolve né risolverà mai. Essa serve solo a cercare di ingannare coloro che reclamano maggiore sicurezza, come se oggi non sapessimo che le armi e la repressione violenta, invece di apportare soluzioni, creano nuovi e peggiori conflitti. Alcuni semplicemente si compiacciono incolpando i poveri e i paesipoveri dei propri mali, con indebite generalizzazioni, e pretendono di trovare la soluzione in una “educazione” che li tranquillizzi e li trasformi in esseri addomesticati e inoffensivi. Questo diventa ancora più irritante se gli esclusi vedono crescere questo cancro sociale che è la corruzione profondamente radicata in molti Paesi – nei governi, nell’imprenditoria e nelle istituzioni – qualunque sia l’ideologia politica dei governanti.
“È meglio essereviolento, se c'è violenza nei nostri cuori che mettere la cappa della non violenza per coprire l'impotenza.”
“La nonviolenza è la legge della nostra specie, come la violenza è la legge delle creature brute. Lo spirito giace sopito nel bruto, che non conosce altra legge che quella della forza fisica. La dignità dell'uomo richiede obbedienza a una legge più alta, alla forza dello spirito.”
“La vittoria ottenuta con la violenza è equivalente alla sconfitta, perché è momentanea.”
“Ma credo che la nonviolenza sia infinitamente superiore alla violenza, il perdono più virile del castigo.”
“Non credo che interpreterò ancora il ruolo del mafioso in futuro. Voglio allontanarmi da tutta questa violenza, perché sta cominciando ad infastidirmi.”