“La morte si addice ai musei. A tutti, non solo a un Museo della Guerra. Ogni esposizione – quadri, sculture, oggetti macchinari – è una naturamorta e la gente che si affolla nelle sale, riempiendole e svuotandole come ombre, si esercita al futuro soggiorno definitivo nel grande Museo dell'umanità, del mondo, in cui ognuno è una naturamorta. Facce come frutta staccata dall'albero e poggiata recline su un piatto.”
“Io ricordo quei giorni felici e mi auguro spesso di poter esprimere nelle orecchie dei defunti la gratitudine che era loro dovuta in vita e così mal ricambiata.”
“- Katherine: Dov'è John?- Dipendente: Ehm... John è morto... nel 2012.- Katherine: John è morto?!”
“Era la Legge del Mare, dicevano. La civiltà finisce sulla battigia. Oltre quella, tutti noi entriamo nella catena alimentare, e non sempre giusto al vertice.”
“Per quanto riguarda le piramidi, non vi è nulla di cui meravigliarsi quanto il fatto che si siano potuti reperire così tanti uomini degradati al punto da spendere le loro vite nella costruzione di una tomba per qualche stupido ambizioso, che sarebbe stato più saggio e virileannegare nel Nilo, e gettare poi in pasto ai cani.”
“Pensate a quelle signore che si preparano all'ultimo giorno della loro vita tessendo cuscini da toilette per tema di tradire un interesse troppo vivo nel loro destino: quasi si potesse uccidere il tempo senza ferire l'eternità.”