“Nella vita accade che le nostre peggiori bassezze e viltà le commettiamo di solito a causa di coloro che più disprezziamo.”
“La religione non ha potere che sull'intelligenza di coloro che non riescono a spiegare nulla senza di essa: è il nec plus ultra dell'ignoranza; ma, ai nostri occhidi filosofi, la religione appare solo un'assurda favola, unicamente degna del nostro disprezzo.”
“Non basta dire ad alta voce, di certa gente, che la si disprezza. Il silenzio soltanto è sovranodisprezzo. E quello che ho detto qui è già troppo.”
“Nessuno che sia qualcuno disprezza nessuno.”
“Schernire non si dee mai persona, quantunque inimica; perché maggior segno di dispregio pare che si faccia schernendo, che ingiuriando; con ciò sia che le ingiurie si fanno o per istizza o per alcuna cupidità; e niuno è che si adiri con cosa o per cosa che egli abbia per niente, o che appetisca quello che egli sprezza del tutto.”
Consentitemi di essere esplicito sin dall'inizio: non credo che vi piacerò. I signori proveranno invidia e le signore disgusto. Non vi piacerò affatto! Non vi piacerò ora e vi piacerò ancor meno in seguito. Signore, un avvertimento: io sono pronto a tutto! In ogni momento! Che sia merito o demerito, questo ora è difficile da dire. Tuttavia, è certo che sono un libertino! Continuerò a spassarmela e a provare ardenti passioni. Non doletevene: vi arrecherebbe afflizione! Traete le conclusioni stando alla distanza a cui vi terreste se stessi per mettere la lingua sotto le vostre sottane. Signori, non disperate. Sono pronto a tutto, sì! Lo stesso avvertimento vale anche per voi! Placate le vostre squallide erezioni, perché quando avrete un amplesso, vedrò di cosa siete capaci: allora saprò se sarete venuti "meno" alle mie aspettative. Vi auguro di fottere, immaginando che la vostra amante segreta vi stia osservando di nascosto, di provare le stesse sensazioni che io ho provato, e che provo e chiedervi: era questo lo stesso brivido che sentiva lui? Avrà conosciuto qualcosa di più intenso? O c'è un muro di disgrazia contro il quale tutti battiamo la testa in quel fulgido, eternomomento? Questo è tutto, questo il mio prologo. Nessuna rima. E nessun decoro. Non era quello che vi aspettavate, spero. Sono John Wilmot, il secondoconte di Rochester e non ho alcuna intenzione di piacervi.