“Non è importante dove si legge un libro (carta, schermo, minischermo). Importante è il libro, con la sua lunghezza, la sua sfida, la sua lezione di metodo. Un rapportoscritto, un contratto, un progetto, il materiale di preparazione per un incontro o un convegno: senza l’abitudine al libro, sembreranno inaccessibili. E non lo sono.”
“La parte più importante di una storia è la sua conclusione. Nessuno legge un libro per sapere cosa racconta nel mezzo. Viene letto per arrivare alla fine. Se è un libro che si abbandona, non ne compreranno più. La prima pagina vende quel libro. L'ultima pagina vende il tuo prossimo libro.”
“Non c'è bisogno di aver studiato per leggere le poesie. Basta sentirle. Amarle. Io le leggo perché mi aiutano a vivere. Perché, come ha detto lei, parlano di noi e come noi. Anzi, come vorremmo parlare noi.”
“L’atto classico della lettura richiede silenzio, intimità, cultura letteraria (literacy) e concentrazione.”
“L’intimità, la solitudine che rende possibile un incontro approfondito tra il testo e la sua ricezione, tra la lettera e lo spirito, oggi è una singolarità eccentrica, psicologicamente e socialmente sospetta.”
“Leggiamo il libro, ma, più profondamente forse, è il libro a leggere noi.”