“«La lettura è la prima cosa che si perde» diceva mia madre, intendendo che era un lusso cui il cervello nei momenti difficili rinunciava.”
“Un libro del quale non si può citare nulla non è, a parer mio, un libro; è soltanto un trastullo.”
“Un uomo che ha letto molto non cita mai con precisione. La citazione sbagliata è l'orgoglio e il privilegio della persona colta.”
“Quando leggo sono libero, nessuno mi insegue.”
Il verboleggere non sopporta l'imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo “amare” e il verbo “sognare".
“Quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre a una persona cara. Ed è a una persona cara che subito ne parleremo. Forse proprio perché la peculiarità del sentimento, come del desiderio di leggere, è il fatto di preferire. Amare vuol dire, in ultima analisi, far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo. E queste preferenze condivise popolano l’invisibile cittadella della nostra libertà. Noi siamo abitati da libri e da amici.”