Il verboleggere non sopporta l'imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo “amare” e il verbo “sognare".
“Ci sono casi, casi patologici per così dire di depressione spirituale, in cui la lettura può diventare una specie di disciplina terapeutica ed essere demandata e ripetutamente sollecitata a reintrodurre perpetuamente una coscienza pigra nella sua vita spirituale. In questi casi i libri assumono un ruolo analogo a quello degli psicoterapeuti con certi nevrotici.”
“Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in sé stesso.”
“La lettura è la soglia della vita spirituale, può introdurci in essa ma non costituirla.”
“Chi legge vive mille vite prima di morire. Chi non legge mai, ne vive solo una.”
“Trovo la televisione molto educativa: appena qualcuno l'accende vado in un altra stanza a leggere un libro.”