“Non perdere mai il rispetto di te stesso e non darti troppa confidenza quando sei solo. Che la tua stessa integrità sia la misura della rettitudine, e confida più nella severità del giudizio che tu stesso dai di te che in qualsiasi precetto esterno. Astieniti da comportamenti sconvenienti per rispetto della tua virtù piuttosto che per imposizione di un’autorità esterna. Se giungerai ad aver timore del giudice che è in te, non avrai bisogno dell’immaginario tutore di cui parla Seneca.”