“Non sono capace di leggere un messaggio triste senza prima mettermi il rossetto.”
“Nessun incantesimo della mia arte ti potrà mai aiutare, giacché non riesci a comprendere il senso della tua crescita.”
“C’è un trucco. Diciamo che sei povero e muori di fame, come noi. Be’, puoi decidere di farti nominare più volte in cambio di tessere. Ogni tessera vale una piccola fornitura annuale di cereali e olio per una persona. Puoi farlo anche per gli altri membri della tua famiglia. Così io, a dodici anni, ho avuto quattro nomine. Una perché dovevo e tre per le tessere, per me, per Prim e per mia madre. L’ho dovuto fare tutti gli anni. E le nomine sono cumulative. Così adesso, a sedici anni, il mio nome comparirà venti volte. Il nome di Gale, che ha diciotto anni e ha aiutato – per non dire sfamato – da solo una famiglia di cinque persone per sette anni, sarà ripetuto per quarantadue volte fra quelli sorteggiabili.”
“Non penso che il make-up sia una scienza missilistica o una cura per il cancro.”
“Se mi trucco e mi metto il rossetto mi sento ancora più uomo, poi, quando finisce il siparietto torno ad essere il Damiano tranquillo di tutti i giorni.”
“Ti piace il mio rossetto? Perché quando me lo mettono nel culo ci tengo a essere carino.”