“Un lavoratore è sì un dipendente, ma anche un cliente, se non tuo, di un tuo collega.”
Due giovani lavoravano entrambi nella stessa azienda da anni e furono sconvolti quando, senza preavviso, l'impresa chiuse e si ritrovarono disoccupati. Tutti e due si misero a cercare un lavoro. Il primo giovane era preoccupatissimo. Odiava l'idea di cambiare, impararecosenuove e conoscere nuovepersone, ma si obbligava a ricordare che non aveva scelta se voleva guadagnare. L'altro prendeva le cose con più filosofia, e pensava al cambiamento come un'opportunità per crescere. Senza saperlo, fecero un colloquio per un posto nella stessa azienda, molto simile a quella che avevano lasciato. Il primo giovane si agitò sulla sedia per tutta la durata del colloquio e verso la fine gli chiesero se aveva delle domande. "Sì, - disse, - potrebbe dirmi come sono le persone che lavorano qui?" L'uomoanziano e saggio che gli faceva il colloquio, si sporse verso il giovane, che stava dall'altra parte del tavolo, e gli rispose: "Mi parli prima del posto che ha lasciato. Com'erano le persone lì?" "Non un granché, devo confessare - disse il ragazzo, con una certa foga - erano persone difficili, litigiose e testarde". "E allora mi rincresce dirle che troverebbe qui la stessa situazione" disse il vecchio. Il giorno successivo arrivò al colloquio l'altro giovane, e anche a lui fu chiesto se aveva delle domande. "Oh, sì - disse allegramente - mi potreste dire come sono le persone che lavorano qui?" Di nuovo, il vecchio rispose: "Mi dica prima qualcosa sul posto che ha lasciato. Com'erano i suoi colleghi?" "Deliziosi! - si entusiasmò il ragazzo - erano pieni di calore ed affettuosi, cortesi e gentili. Mi è dispiaciuto molto andarmene". Il vecchio gli disse con un sorriso: "In questo caso, sono lieto di dirle che troverà qui persone dello stesso tipo".
“A un datore di lavoro venne chiesto, da un dipendente che era sempre stato indisciplinato, poco attento e fannullone, una lettera di referenze per un nuovo impiego che questi si era trovato. Combattuto tra il desiderio di sbarazzarsi di un simile elemento e l'obbligomorale che provava di avvisare il nuovo principale delle pessime qualità del soggetto che stava per assumere, rifletté a lungo su cosa scrivere e, alla fine, preparò queste poche righe: 'Si allegano i documenti di lavoro del dipendente in oggetto, che ha presentato le proprie dimissioni. Posso senz'altro dire che ritengo che sarete davvero fortunati se riuscirete a farlo lavorare per voi'.”
“Voglio intorno a me solo persone capaci di fare l'impossibile.”
“Per un'aziendarispetto di sé significa prendersi sul serio, battersi per esistere, puntare su prodotti di qualità, tenere in considerazione i propri dipendenti, sceglierepartner che condividano gli stessi valori. Possedere la dote dell'empatia vuol dire invece non limitarsi alle analisi di mercato, ma avere un'idea del mondo nel suo insieme, cogliere quali saranno i settori strategici, avere buone fonti d'informazione.”
“L’impresa è un sistema complesso in cui le persone hanno bisogno di tempo per costruirerelazioni efficaci, per fidarsi l’una dell’altra, per conoscersi, crescere ed evolvere insieme, litigare magari, e tornare a riallinearsi.”