“La «domandina» è la regina di questo regno carcerario: uno grida «voglio morire», o «voglio una donna», e l'altro gli risponde «fai domandina».”
“In carcere non si va da nessuna parte. Non si cammina: si fa del moto, un moto senza luogo, un moto perpetuo e astratto, una ginnastica per il giorno in cui si ricomincerà a camminare, liberi di andare in un posto o in un altro, o di star fermi.”
“Il carcere non è ancora la morte, benché non sia più la vita.”
“Non abbiamo visto una società senza manicomi. Non ne vedremo una senza galere. È difficile propugnare l'estinzione del carcere. Quando l'abbiamo fatto immaginavamo una società senza classi, senza sfruttamento, senza ingiustizia e violenza- dunque senza galere. Non era realista, ma faceva bene.”
“La camera di sicurezza è così infelice che le stesse zanzare la disertano.”
“Nessuno luogo comune è più fuorviante di quello secondo cui il carcere è silenzioso. Cerco di dormire, ma i vicini tengono la televisione a tutto volume, o stendono fra cella e cella il loro bucato di conversazioni gridate; e poi alle undici passa una guardia e chiude fragorosamente la seconda porta di ferro blindata.”