“Non suonare quello che c'è. Suona quello che non c'è.”
“Non esistono note sbagliate.”
“Se una musica ti fa muovere i piedi e la senti lungo la schiena, non devi chiedere a nessuno se è una bella musica oppure no.”
“Mi danno dei pezzi pieni di accordi e io non li so suonare.”
“La musica e la vita sono solo questioni di stile.”
“La musica è diventata densa.”
“Nel jazz sta prendendo piede una tendenza ad allontanarsi dal giro convenzionale degli accordi, e una rinnovata enfasi delle varizioni melodiche e armoniche.”
“La mia musica mi deve sopravvivere, e sono troppo vanitoso per suonare qualsiasi cosa che io ritengo brutta.”
“Prima lascia che io lo suoni, poi più tardi te lo spiegherò.”
“Benedetto Croce diceva che fino a diciotto anni tutti scrivono poesie e che, da quest'età in poi, ci sono due categorie di persone che continuano a scrivere: i poeti e i cretini. Allora, io mi sono rifugiato prudentemente nella canzone che, in quanto forma d'arte mista, mi consente scappatoie non indifferenti, là dove manca l'esuberanza creativa.”
“Non c'è nulla di più degno in Socrate del fatto che egli trovò il tempo, quando era anziano, di imparare la musica e ballare, e pensare che fosse tempo ben speso.”
“Spesso rimango in ascolto ancora anche quando la canzone è finita.”
“Sono esistiti, ed esistono tuttora, malgrado i disordini che la civiltà reca, piccoli deliziosi popoli che appresero la musica con la semplicità con cui si apprende a respirare. Il loro conservatorio è: il ritmoeterno del mare, il vento tra le foglie, e mille piccoli rumori percepiti con attenzione, senza mai ricorrere a trattati arbitrari. Le loro tradizioni vivono negli antichissimi canti associati alla danza, in cui ciascuno, durante i secoli, ha rievocato il suo rispettoso contributo.”
“Nell'opera c'è sempre troppo cantato.”
Milton, tra tutte le persone, diede la più perfetta definizione dello stato mentale richiesto per suonare il jazz: "Con attenzioneimmorale e frivola astuzia". Ecco come devi suonare il jazz.