“Divido l'appartamento con una Forza che mi proibisce di esserepuntuale. La sua abilità sta nell'assumere sempre nuovi aspetti: ultima telefonata, articolo di giornale sfuggito, calzini abbinati male, malessere, ripensamento.”
“Tutto quello che vivo e vedo mi sembra importante perchè è vero nello stesso mondo in cui c'è una persona che mi piace. Anche le tubature scoperte di questo quartiere popolare nel quale io ogni giorno faccio la precaria sono tragicamente utili e oggi, almeno oggi, hanno un contraltare di bellezza in lei. ”
“Non ho mai avuto una festa a sorpresa: credo di non averne mai dato il tempo a nessuno. Per paura che passasse inosservato qualcosa di importante per me, ho sempre annunciato con largo anticipo i programmi dei festeggiamenti. E ho festeggiato sempre, anche quando non avrei voluto; per la paura che scomparire agli altri significasse scomparire davvero.”
“Col motorino dove si può arrivare? Il pomeriggio al bosco, la sera al mare. E io non voglio andare oltre: io voglio restare e aspettare. Voglio essere quella che si chiama dagli aeroporti quando si mette il primo piede a terra, quella che si chiama all'uscita dell'autostrada. Quella che solleva il ricevitore e si sente dire: tra quindici minuti siamo là. Quindici minuti. Allora si tratta di riaccendere sotto la pentola, menare la pasta, cacciare l'acqua dal frigo. Preparare camici freschi per chi arriva accaldato.”
“La depressione dà i suoi segnali di ritirata in questo modo, ti lascia ritrovare i particolari: per quanto mi riguarda, se riesco ad accorgermi di una foglia gialla, di un parassita nuovo, allora il peggio è passato.”
“Con le cose buone della vita io non ero mai stata indulgente. Forse credevo di più alle sconfitte, sapevo affrontarle meglio: erano come le temevo, cioè come le avevo immaginate. Intorno alle cose buone facevo dei lunghi giri larghi tenendo sempre gli occhi altrove.”
“Io non so aspettare e non voglio farlo, nell'attesa i mostri prendono forma e si ingigantiscono, mangiano le ore per crescere e mangiarmi. Non sento curiosità nel dubbio, né fascino nella speranza, fossi stata Eracle, non mi sarei fermata al bivio.”
“Vivere la giornata, sperare nel futuro. Per me era impossibile, non avevo pratica.”
“Non sono buona ad aspettare. Aspettare senza sapere è stata la più grande incapacità della mia vita.”
“Invece voi arrivate, figli, frecce incomprensibili verso chissà quale bersaglio, e nel vostro tragitto, come attraverso le dodici asce allineate che infilò Odisseo nella lunga sala, ci costringete a guardare dove forse non avremmo guardato mai. E questo fa male anche a quelli, tra noi, più adulti e forti. Perfino a quelli che si dicevano pronti.”
“Siamo una famiglia di disabili: è come i pellerossa, ne basta uno della tribù che prendono tutti gli stessi segni, io sono disabile, la mamma di Arturo è disabile, i nonni sono disabili, e anche il Botanico, vedi quel signore là che sta fumando fuori dal balcone? È un nostro caro amico, conosce Arturo da quando è nato, così, è disabile anche lui.”
“La sofferenza si annida nella bellezza.”
“Ci ho messo tempo per capire e ce ne vorrà per sempre. Capire tu dove fossi, dietro quale lettera della parola disabilità ti stessi nascondendo, con quale ti fossi armato per portare avanti la tua vita, in un mondo che non ha proprio la forma della promessa.”