“Coloro che vincono, in qualunque modo vincano, mai non ne riportano vergogna.”
“Quelli prìncipi o quelle repubbliche le quali si vogliono mantenere incorrotte hanno, sopra ogni altra cosa, da mantenere incorrotte le cerimonie della religione, e tenerle sempre nella loro venerazione; perché nissuno maggiore indizio si puote avere della rovina di una provincia che vedere dispregiato il culto divino.”
“Abbiamo adunque con la Chiesa e con i preti noi Italiani questo primo obbligo, di essere diventati senza religione e cattivi; ma ne abbiamo ancora un maggiore, il quale è cagione della rovina nostra: questo è che la Chiesa ha tenuto e tiene questa nostra provincia divisa.”
“Chi è cagione che uno diventi potente, ruina; perché quella potenzia è causata da colui o con industria o con forza; e l’una e l’altra di queste dua è sospetta a chi è diventato potente.”
“Nelle condennagioni si deve usare umanità, discrezione e misericordia.”
“Una repubblica senza cittadini riputati non può stare, né può governarsi in alcun modo bene; dall'altro canto, la riputazione de' cittadini è cagione della tirannide delle repubbliche.”
“Chi offende a torto, dà motivo ad altri di essereoffeso a ragione.”
“Fondamenti essenziali di tutti gli Stati sono le buone leggi e le buone armi, e non ci possono essere buone leggi dove non ci sono le buone armi.”
“Per il che si ha a notare che li uomini si debbono o vezzeggiare o spegnere; perché si vendicano delle leggieri offese, delle gravi non possono; sì che l’offesa che si fa all’uomo debba essere in modo che la non tema la vendetta.”
“Ognuno vede quello che tu pari, pochi sentono quello che tu se’; e quelli pochi non ardiscono opporsi alla opinione di molti.”
“Non può pertanto uno signore prudente, né debbe, osservare la fede, quando tale osservanzia li torni contro e che sono spente le cagioni che la feciono promettere. E se li uomini fussono tutti buoni, questo precetto non sarebbe buono: ma perché sono tristi, e non la osservarebbano a te, tu etiam non l'hai ad osservare a loro.”
“Tanto che un principe savio e buono, per mantenersi buono, per non dare cagione né ardire a figliuoli di diventare tristi, mai non farà fortezza, acciocché quelli non in su le fortezze ma in su la benevolenza degli uomini si fondino.”
“Questi simili modi debbe osservare uno principe savio, e mai ne’ tempi pacifici stare ozioso, ma con industria farne capitale, per potersene valere nelle avversità, acciò che, quando si muta la fortuna, lo truovi parato a resisterle.”
“E debbasi considerare, come non è cosa più difficile a trattare, né più dubbia a riuscire, né più pericolosa a maneggiare, che farsi capo ad introdurre nuovi ordini.”
“E poiché la fortuna vuol fare ogni cosa, ella si vuole lasciarla fare.”