“- Matilde: Festeggiamo la Vigilia.- Don Mimì: La Vigilia?? A Polignano?! Mica siamo a Bari!”
“Più che premiare l'ennesimo film di guerra, pur nobilmente impegnato, come è successo a Berlino e a Cannes, preferirei attribuire il Leone a un film capace di indagare sui misteri dell'esistenza e dell'uomo. Partendo dal privato si può capire meglio il perché di tante cose che non funzionano. Truffaut e Bergman ce l'hanno insegnato.”
[Su Romanzo criminale] Il film nasce da un bel libro, Bigazzi è il mio direttore della fotografia, ed è anche un direttore "etico". Bisognava stare attenti a non trasformare i personaggi in eroi. Sullo sfondo c'è lo scempio dell'Italia, Bologna, i cadaveri. Più che un film di criminali, ho cercato di fare un film civile.
“[Su Romanzo criminale] Mi sono emozionato quando ho letto la sceneggiatura, poi ho letto il romanzo, che è di una bellezza straordinaria; in più c'è tutta la tragedia del nostro paese. Ho voluto raccontare quegli anni, accentuando anche episodi come quello della strage di Bologna per far conoscere quel periodo terribile dell'Italia ai più giovani.”
“Trilussa si è esposto poeticamente, non politicamente, a differenza di Cesare Pavese. Togliatti lo volle incontrare, ma lui, un non-fascista amato dal Papa, fu al disopra dei giochi.”
“[Sulla commedia italiana] [...] sono film che non fanno pensare. Il cinema italiano è addomesticato, i comici incassano e gli autori come Bellocchio sono isolati e non lavorano.”