“Il Sessantotto è stato il primo esplicito anticipo della globalizzazione.”
“A fronte dell’ipocrisia di una finta democrazia, meglio un dominio monopolistico franco, chiaro, concreto, diretto.”
“Le oligarchie politiche sono diventate insopportabili perché i leader sono peggiorati.”
“Ogni processo democratico – ogni tentativo di dare forma alla partecipazione di massa alle decisionipolitiche – è destinato, inevitabilmente, a subire una torsione in senso oligarchico.”
“La naturale sete di comando dei capi viene assecondata dal naturale bisogno della folla di venir guidata, nonché dalla sua indifferenza. Nelle masse vi è proprio un profondo impulso a venerare chi sta in alto. Nel loro primitivo idealismo, esse han bisogno di divinità terrestri, alle quali si attaccano di affetto tanto piú cieco, quanto piú aspramente la durezza della vita le afferra.”
“Il Sessantotto non è stato un ‘evento’. È stato un processo. O meglio: è stato il punto conclusivo di un processo di media durata, di accumulazione e di condensazione di linee di crisi che sono giunte, tutte insieme a emergere in superficie e a mostrarsi, ma che erano già in sospensione nell’atmosfera degli anni precedenti.”
“C’è democrazia senza i partiti?”
“Non è senza significato che tutte le esperienze totalitarie – di destra e di sinistra – abbiano avuto come proprio fulcro il Partito (un partito di mobilitazione e di amministrazione insieme, custode dell’ideologia e monopolista delle istituzioni). E che tutte si siano rette su un culto della personalità assoluto che saldava, appunto, gregarismo delle masse e senso di insostituibilità dei capi, bisogno di adorazione delle folle e megalomania degli individui.”
“Non poteva sopravvivere quel modello di partito – in quell’assetto – nell’epoca della interdipendenza globale e dell’esternalizzazione, dei sistemi reticolari a geometria variabile e della gestione sistematica dell’incertezza e della imprevedibilità. ”
“Il Sessantotto fu una ‘rivoluzione culturale’. O ‘antropologica’, per dirlo in modo più impegnativo: un gigantesco spostamento nel vissutoquotidiano, negli stili di vita.”
“La stabile «società di classe» novecentesca si sta liquefacendo.”
“Berlusconi, affondato non dalla sua opposizione ma dallo spread. Liquidato dai «mercati» piú che dagli avversari.”
“Il sindacato è morto già da tempo, è ormai un ceto politico che galleggia in questo mondo sperando di non essere trascinato nel gorgo. Ma che ormai quel mondo non lo rappresenta più.”
“Sono, queste folle solitarie post-moderne, masse mute, disilluse, sconcertate e disgustate.”
“C'è la tendenza apparentemente contraddittoria dei partiti «rivoluzionari», «sovversivi», «antisistema» – dei «partiti di mobilitazione» – a generare al proprio interno gruppi dirigenti fortemente oligarchici. A diventare, per certi versi, i piú oligarchici di tutti: ed è il «carattere militante» del partito. Il suo essere «un’organizzazione di guerra» (sia pure a bassa intensità).”