“Devo godermi il tuo cantico di insoddisfazione o è successo davvero qualcosa? Perché sono a lavoro, cara.”
“Ehm, eh, pronto qui è la sarsiccia; ehm, l'Esorciccio!”
“Quando il telefono squillava nel cuore della notte, Garp si spaventava sempre. Era un grido d’allarme, per lui. A chi sarà successa una disgrazia, dei miei cari? si chiedeva. Chi sarà stato investito da un camion? chi sarà annegato nella birra o sarà stato tamponato da un elefante nella tremenda oscurità?”
“Ho un telefono fisso, mi piace, è come un tornare nel passato.”
“Un americano su quattro dice di essere troppo assonnato per faresesso. Una volta ero così stanco che mi sono addirittura addormentato mentre facevo sesso. Quando mi sono svegliato, la bolletta del telefono era arrivata a 800 dollari...”
“Hai mai incontrato una madre che si lamentava del fatto che suo figlio le telefonasse troppo spesso?”
“Le telefonate vengono dal mondo, sono l’unica prova concessagli della esistenza del mondo. Ma non della sua.”
“Una telefonata sul cellulare a quell’ora di sera era una rottura di coglioni, sicuro come una raccomandata di Equitalia.”
“I fidanzati non si scrivono più, stanno ore al telefono, apparecchio più rapido e meno compromettente, perché ti consente di dire alla ragazza: Ti amo con tutto il quore e lei non s’accorge che l’hai pensato con la q.”
“Mi iscrissi all'università di Lingue ma non ho mai dato un esame, intanto iniziavo a fare gli scherzi telefonici che mi hanno cambiato la vita. Li avrei fatti comunque, per passare il tempo: la mia fortuna è stata che, dopo aver scoperto in America YouTube, ho deciso di metterli in Rete.”
“Ci sono enormi vantaggi creativi nell'avere enormi quantità di tempo in cui nessuno può trovarti. E-mail e telefoni hanno diluito l'esperienza del viaggio.”
“Potresti anche telefonarmie dirmi in un soffio di vitache hai bisogno del mio racconto:favole di una bimba che legge i sospiri,favole di una donna che vuole amare.”
“- Bambino: Che deve telefonà?- Nico: Che c'hai cento lire te?- Bambino: No, c'ho il gettone, mille lire.- Nico: Come mai mille lire?- Bambino: Qui nella piazza so' tutte rotte le gettoniere, le ha rotte tutte mi padre.- Nico: Che tu padrelavora pe' 'a S.I.P.?- Bambino: No, non lavora pe' i telefoni.- Nico: No, non i telefoni, i S.I.P: Società Italiana Paraculi.”
“Se guasta er tempo, se guastano i matrimoni, se guastano l'amicizie. Ma stò cazzo de telefono nun se guasta mai... Mò chi è ò manno affanculo...”
“Da questa camera che forse avevamo occupato vent’anni prima non sarei riuscito a parlarle, la linea sarebbe stata disturbata da tutti quegli anni accumulati gli uni sugli altri. Era meglio che chiedessi un gettone nel primo bar che trovavo e la chiamassi da una cabina.”