“Le storie ci accompagneranno finché esisterà l’uomo.”
“Grazie alle storie i bambini capiscono che il mistero non li ucciderà. Grazie alle storie scoprono di avere un futuro.”
“Ho riscritto i miei romanzi, o i miei racconti, almeno tre volte: una per comprenderli, la seconda per migliorarne lo stile, e la terza per costringerli a dire ciò che ancora dovevano dire.”
“Se uno ha combattuto un solo giorno può raccontare mille storie di guerra. Se uno ha amato anche una sola donna può raccontare mille storie d’amore. Ma chi non è vissuto con amore e con dolore non può inventare nulla se non parole vuote e aride come la cenere.”
“La vita è quella che si racconta, non quella che si ha.”
“E' il testo a produrre l’autore: dopo tutto, non è il figlio a far sì che il padre sia tale?”
“La storia, ogni storia, nasce quando ci sono un corpo e una mente che si preparano all'ascolto.”
“Lo Stato del Vaticano è un villaggio di lavandaie: lavano i panni, li battono con i pugni, ci ballano sopra, ne fanno uscire fuori tutto il sudiciume. Nella vita normale la gente ha altri interessi, in questi ambienti quando ci si incontra sai che se uno ti racconta una storia lo fa perché tu ne racconti un'altra a lui. Un luogo non del tutto pieno di persone oneste.”
“Quando sono passati molti anni, o anche non così tanti, la gente si racconta i fatti come più le convengono e arriva a credere alla propria versione, alla propria distorsione.”
“Raccontare è quasi sempre un regalo, compreso quando porta e inietta veleno.”
“Inventa una storiella credibile, e fingerò di crederci.”
“Se avete già ascoltato questa storia, non fermatemi, perché mi piace sentirla di nuovo.”
“Credo che ciascuno di noi abbia il diritto fondamentale di raccontare la sua propria storia.”
“Nulla può venire disprezzato. Perché, vedi, non sappiamo dove stanno i fili. I collegamenti. Il modo in cui è fatto il mondo. Non abbiamo modo di sapere quali sono le cose di cui si può fare a meno. Ciò che può venire omesso. Non abbiamo modo di sapere che cosa può stare in piedi e che cosa può cadere. E quei fili che ci sono ignoti fanno naturalmente parte anch'essi della storia e la storia non ha dimora né luogo d’essere se non nel racconto, è lì che vive e dimora e quindi non possiamo mai aver finito di raccontare. Non c’è mai fine al raccontare.”
“Non occorreva una morale. Le era sufficientemostrarementidiverse al lavoro, menti non meno vive della sua e in lotta con la presenza di altri cervelli. Soltanto una storia permetteva di entrare in più di una testa e dimostrare come ciascuna avesse egualevalore. Ecco l’unicamorale di cui un racconto aveva bisogno.”