“- Ma come sei di Napoli e non sai fare uno scippo?- E che c'azzecca che so' di Napoli? E se ero di Baghdad mettevo 'na bomba mmiez' 'o mercat?!”
“Il sistema di implicazioni semantiche «naturale = sicuro = innocuo = moralmente buono» è diventato una sorta di «mantra» ideologico che tiene in stato di ipnosi una buona parte della società occidentale. Si tratta di una equazione che viene acriticamente utilizzata sul versante della bioetica medica dalle confessionireligiose, e su quello della bioetica applicata alle biotecnologie agroalimentari dai movimenti ambientalisti. Quasi nessuno sembra più consapevole che la civiltà occidentale è riuscita a progredire sino ai livelli che esperiamo quotidianamente assumendo come vero, fino a pochi decenni fa, l’esatto contrario! Se nel mondo occidentale la speranza di vita alla nascita è raddoppiata durante l’ultimo secolo è perché la medicina e varie tecnologie hanno consentito di mettere sotto controllo una serie di rischi «naturali» che minacciavano l’esistenzaumana, tra cui fondamentalmente le infezioni. Inoltre va da sé che i prodotti cosiddetti naturali non sono tutti per forza innocui, visto che una significativa parte dei cancerogeni che assumiamo vengono dalle piante, che li sintetizzano per la loro difesa.”
Non c’è niente di più culturale dell’idea di natura. Non c’è niente di più difficile da sradicare dell’idea che esistano situazioni che sono per definizione naturali o più naturali di altre. Questa idea viaggia in compagnia del pregiudizio per cui ciò che è considerato “naturale”, in quanto tale viene giudicato più “buono”, più “giusto”, più “sano” e più “sicuro”. Si tratta di un pregiudizio fortemente radicato nella nostra cultura.
“Il lettore o telespettatore reinterpreta i messaggi e le informazioni in base ai propri pregiudizi e li classifica a priori nelle caselle «buono» e «cattivo», o in due categorie estremamente subdole come «naturale» e «artificiale».”
“Amerò sempre la falsa immagine che mi sono fatto di te.”
“Il peggior errore del primo contatto è la sfortunata abitudine di faresupposizioni.”
“Grazie al fermo convincimento di essereliberi di pensare, non sospettiamo nemmeno di trascorrere tutta la nostra esistenza riproducendo schemi di pensiero ‘preconfezionati’, cioè pensieri meccanici acquisiti per imitazione dall’ambiente, e pertanto non realmente coscienti. Imitiamo le idee presenti nel mondo esterno di cui veniamo a conoscenza, e lo facciamo riguardo a qualsiasi campo della vitasociale: la medicina, la politica, l’economia…”
“I pregiudizi, è ben noto, sono più difficili da sradicare dal cuore il cui terreno non è mai stato dissodato o fertilizzato dall’istruzione; essi crescono la, fermi come erbacce tra le rocce.”
“I preconcetti sono le serrature sulla porta della saggezza.”
“I pregiudizi han più sugo, talvolta, dei giudizi.”
“L'amore e una forma di pregiudizio.”
“Qualcosa di male, mi permetta, si nasconde in coloro che evitano il vino, il gioco, la compagnia di leggiadre fanciulle, le conversazioni conviviali. Questa gente о è gravemente malata oppure segretamente odia il prossimo. In verità, ci sono delle eccezioni.”
“Credo che la maggioranza delle persone cresca con dei pregiudizi circa le scelte che dovrebbe fare nella vita.”
“Dobbiamo stare attenti a non portare con noi le nostre assuefazioni e i nostri preconcetti, altrimenti vedremo soltanto bruttezza. Vediamo ciò che noi proiettiamo.”
“C'è ben di peggio di una mamma snaturata secondocopione: c'è una mamma che fa fino in fondo la sua parte!”