“Il barbaro ha delle chances di costruire vere sequenze di esperienza solo se a ogni stazione del suo viaggio riceve una spinta ulteriore: non sono stazioni, sono sistemi passanti che generano accelerazione. L’incubo del barbaro è rimanere invischiato dai punti in cui transita, o rallentato dalla tentazione di un’analisi, o addirittura fermato da un’inopinata deviazione verso la profondità. Per questo tende a cercare stazioni di passaggio che invece di trattenerlo, lo espellono. Cerca la cresta dell’onda, per poter surfare da dio. Dove la trova? Dove c’è quello che noi chiamiamo spettacolarità.”