“Non si tratta semplicemente di «abituarsi a ignorare» la pressione esercitata dagli spot, ma anche – e forse in primo luogo – le pressioni, probabilmente meno ovvie e tuttavia quasi certamente più efficaci, che sono esercitate dalle persone che ci circondano, dagli standard che queste si sforzano di mantenere e ai quali si aspettano che tutti nella loro cerchia si attengano. E per ignorare, minimizzare, superare la pressione sociale ci vuole coraggio – un sacco di coraggio. Richiede nervi d’acciaio e un carattereforte, anzi fortissimo, una tempra difficile da formare, coltivare e conservare nel bene e nel male.”
“Anziché prefiggersi di regolare l’economia per adattarla alla società, la politica si è impegnata ad adattare la società all’economia.”
“Il peggio è trovarsi a far parte di una società in cui le motivazioni, il senso di identità, il riconoscimento sociale, i percorsi di vita, sono stati interamente costruiti attorno al lavoro, in specie attorno al lavorodipendente salariato, nell’età in cui questo viene a mancare.”
“Permettere al meccanismo di mercato di essere l’unico elemento direttivo del destino degli esseri umani e del loro ambientenaturale e perfino della quantità e dell’impiego del potere d’acquisto porterebbe alla demolizione della società. La presunta merce «forza-lavoro» non può infatti essere fatta circolare, usata indiscriminatamente e neanche lasciata priva di impiego, senza influire anche sull’individuo umano che risulta essere il portatore di questa merce particolare. Nel disporre della forza-lavoro di un uomo, il sistema disporrebbe tra l’altro dell’entità fisica, psicologica e morale «uomo» che si collega a questa etichetta. Privati della copertura protettiva delle istituzioni culturali, gli esseri umani perirebbero per gli effetti stessi della società, morirebbero come vittime di una grave disorganizzazionesociale, per vizi, perversioni, crimini e denutrizione.”
“Sono convinto che i cristiani possano e debbano entrare pacificamente nell’agorà della politica, e legittimamente perorare le loro cause, ma senza ingerenze o condizionamenti da parte delle gerarchie cattoliche. Mi aspetto anche che la coscienzacristiana vibri nella pancia molle e ipocrita dell’Italia di oggi, con scelte che difendano i posti di lavoro, l’articolo 18, la dignità del lavoro, con proposte che guardino alla solidarietàsociale. Altrimenti, mi chiedo: cosa ci sta a fare un cristiano in politica se non per avanzare le provocazioni scritte nero su bianco nel Vangelo?”
“È il riformatore che auspica la riforma, non la società, dalla quale egli non deve aspettarsi altro che opposizione, odio e anche persecuzioni mortali.”