“Scusi, mi pare di capire, dai suoi modi, che anche lei, come me, ha studiato in seminario, non è vero?”
“Un linguaggio diverso è una diversa visione della vita.”
“La matematica è linguaggio [...] più logica.”
“Il linguaggio dell’amore sta negli occhi.”
“Spesso per l’altre età, se l’idïomad’Italia correrà puro a’ nepoti,(è vostro, e voi, deh! lo serbate, o Grazie!)tento ritrar ne’ versi miei la sacradanzatrice.”
Le eterotopie inquietano, senz’altro perché minano segretamente il linguaggio, perché vietano di nominare questo e quello, perché spezzano e aggrovigliano i nomi comuni, perché devastano anzi tempo la “sintassi”.