“Più naturale è il dominio e la comunità dove il bene è più comune a tutti: e violento è più, dove è manco comune.”
Credo alla parola che si ascolta e che si dice, ai racconti che ci si fa in cucina, a letto, per le strade, al lavoro, quando si vuol essere onesti ed esser davvero capiti, più che ai saggi o alle invettive, ai testi più o meno sacri e alle ideologie. Credo sopra ogni altra cosa al dialogo, e non solo a quello spirituale: alle carezze, agli amplessi, alla conoscenza, come a fatti non necessariamente d’evasione o individualistici – e tanto più “privati” mi appaiono, tanto più pubblici e politici, quali sono, m’ingegno che siano riconosciuti… Non credo al potere, e ripudio perfino la fantasia se minaccia d’occuparlo… Non credo al fucile: ci sono troppe splendide cose che potremmo/potremo fare anche con il nemico, per pensare a eliminarlo.
“Una squadra costruita dal potere e nel potere. Solo che è un potere locale.”
“Pensa in termini di immagini e parole: se ben combinate assieme possono diventare estremamente potenti.”
Forse se ci fossero più donne nei posti chiave del nostro Paese ci sarebbe anche meno corruzione, una piaga terribile che purtroppo ha qualcosa di "maschile".
“Poiché non si poteva trovare la giustizia, si è inventato il potere.”