“- Sembri un padrefiero e psicopatico...- Va bene tutto, ma psicopatico no!- Quello era il complimento!”
“- Frank: Ehi, Lip! Mi serve il tuo aiuto.- Lip: Ehm, sono impegnato.- Frank: Troppo per aiutare il tuo vecchio?- Lip: Sì! Per sempre!”
“- Frank: È bello vederti!- Lip: Vaffanculo papà!”
“Una madre te la porti dietro dappertutto.Un padre sa essere un bravo inseguitore , l'occhio di Dio che insegue la sua creatura prediletta fino in capo al mondo....la madre la creatura prediletta se la porta con sé, incistata nelle interiora più profonde, nelle terminazioni nervose, nel midollo delle ossa, nei coni e nei bastoncelli della retina. Alla madre non servono neppure gli occhi , per scrutare e indagare e spiare le bastano gli occhi di suo figlio.”
“Io sono legato a mio padre da un’ombra, dall’ombra che lo ha sempre incalzato. Una parte dell’ombra, una piccola parte di quel tossico, mi ha segnato, mi ha intaccato. Non cosí a fondo come lui, ma di striscio, lasciandomi a metà stradarispetto al suo buio ipocondrio. Diciamo un monatto. Cosí mi riconosco – quasi salvo, ma ancora marchiato dall’incontro col male domenicale, con la Noia Bubbonica.”
“Desiderio di rievocarlo: perché? Forse perché mi manco. È come se soffrissi per la mia morte. Infatti, ai suoi occhi, il morto sono io. Io l’ho perso, nella stessa maniera in cui lui ha perso me. È come se avessi perso, per un lutto riflesso, una parte di me. E dunque mi compiango, molto piú di quanto non compianga lui. Mi guardo attraverso i suoi occhi: ci siamo morti entrambi, reciprocamente. Con la sua morte, è stata la nostra coppia a scomparire. Ormai siamo spaiati, definitivamente. Perciò, parlando di lui, passo dalla sua parte, gli giro dietro, gli vedo le carte, mi vedo al di là del tavolo da gioco, e scopro che per il suo sguardo io non esisto piú. Morendo, lui ha perso suo figlio. Un nodo talmente complesso da non capire piú a quale dei due capi ora mi trovi.”