“Per battermi dovrà uccidermi, ma per uccidermi dovrà avere il fegato di stare davanti a me, e per stare davanti a me dovrà avere il fegato di essere pronto a morire anche lui, ma non so se è pronto a farlo... non lo so!”
“Vorranno ucciderti, baciarti, o essere te.”
“Sono morti ventuno tributi, ma devo ancora uccidere Cato. E in effetti, non è sempre stato lui quello da uccidere?”
“Non si tratta solo di andare a caccia. Loro sono armati. Sono in grado di pensare La cosa spaventosa è che, se riesco a dimenticare che si tratta di persone, non ci sarà proprio alcuna differenza.”
“Oh, be’, penso. Saremo ventiquattro. Ci sono buone probabilità che qualcun altro lo uccida prima che lo faccia io.”
Un’altra domanda che ti fanno spesso è: "ti sei mai preoccupato di avere ucciso così tante persone in Iraq?". Io rispondo di no. E lo penso davvero.La prima volta che uccidi qualcuno diventi un po’ nervoso; pensi: ”Posso davvero sparare a quel tipo? È davvero giusto?”. Ma dopo che uccidi il tuo nemico, ti accorgi che è tutto ok. Dici:”Grandioso!” Lo fai ancora e ancora. Lo fai perché il nemico non possa uccidete te e i tuoi uomini, lo fai finché non c’è nessuno da ammazzare. Questa è la Guerra.