“Nel 1871, durante la guerra franco-prussiana, il grande matematico di origini norvegesi Sophus Lie, autore della complessa teoria dei gruppi di trasformazioni, si trova a Parigi per una borsa di studioassieme al suo amicotedesco Felix Klein. A causa dello scoppio della guerra, quest'ultimo è costretto a ritornare rapidamente in Germania. Rimasto solo, Lie decide di raggiungere a piedi l'Italia: è infatti appassionato di alpinismo. Presso Fontainebleau si ferma a disegnare il paesaggio, sfortunatamente proprio nelle vicinanze di una fortezza francese. Il malcapitato, nonché ingenuo, matematico, viene fatto prigioniero e accusato di spionaggio: nel suo zaino vengono infatti trovate lettere in tedesco, indirizzate al suo collega Klein, piene di simboli matematici che vengono scambiati per messaggi in codice. Il presidente del tribunale gli chiede di provare di essere un matematico ma Lie è così poco convincente come insegnante che non viene creduto. Solo l'intervento diretto dell'Accademia delle scienze di Parigi riesce a salvarlo dalla situazione gravemente compromettente.”

profile picture


Suratteau Hauchecorne

Altre citazioni simili

“La prima esecuzione dell'Inno alla Gioia di Ludwig van Beethoven ebbe luogo a Vienna al 'Kärntnertor Theater' il 7 Maggio 1824, il coro interviene nel quarto tempo della sinfonia, quando la sonorità ha raggiunto il massimo. Il quartetto di flauti è impegnato nel proporre il tema e la sua controfigura, che lo segue a distanza di terza o sesta inferiore. Il resto dell'orchestra sostiene con accordi secchi ed energici, con ritmo marziale formato da semiminima e pausa di croma seguita da croma. L'orchestra era teoricamente diretta da Beethoven stesso, ma in realtà il vero direttore era il maestro di cappella Michael Umlauf. L'esecuzione fu perfetta e l'emozione che suscitò sul pubblico enorme. Beethoven, dopo l'ultima nota della prima esecuzione della Nona Sinfonia, rimase per parecchi secondi assorto nella sua sordità, seduto vicino al direttore con le spalle rivolte al pubblico che applaudiva furiosamente. La cantante Caroline Unger, che appena ventenne aveva preso parte come solista all'esecuzione, ruppe il protocollo per costringerlo a voltarsi affinché vedesse l'esultanza della folla e capisse quale grande successo aveva riscosso, lasciò il suo posto e si avvicinò a Beethoven, ancora chino sul leggio e rivolto verso gli orchestrali, gli toccò il braccio mentre egli le diede un'occhiata severa, ma Caroline insistette e lo voltò verso la folla che acclamava entusiasta sventolando un mare di fazzoletti bianchi. In una 'standing ovation', prima una persona, poi tutto il pubblico si alzarono. Chi gli era vicino racconta che una singola, piccola lacrima di gioia luccicò sulla gota del compositore.”

~ Cit. Beethoven




Sfoglia il sito