Il ballo di Natale! Oh, voi figli e figlie dell’ozio in cerca di svago, voi che vi muovete con passo di lumaca, debole e misurato nelle lente coreografie del cotillon, se desiderate vedere la rapidità, o addirittura la “poesia del movimento”, se volete conoscere una felicità genuina, scatenata e sconfinata, scendete in Louisiana e guardate gli schiavi che ballano sotto le stelle della notte di Natale.
“A parte Mickey, non ho mai avuto un fidanzato o un marito che fosse anche un buon ballerino.”
“- Vuoi ballare?- Non sento nessuna musica.- Eppure c'è: La la la la lula... Avanti, non devi fare altro che girarti.- Credevo ti piacesse di più così, almeno non devi guardare le persone.”
“- Dixie Dwyer: Io mi guadagnavo la vita ballando, sai...- Vera Cicero: Sul serio?- Dixie Dwyer: Sin dai diciott'anni. Lavoravo nelle sale da tè.- Vera Cicero: Dai, raccontami tutto.- Dixie Dwyer: Certe vecchiette mi pagavano per ballare tra le mie braccia: facevamo un valzer travolgente. Prendevo due dollari al pomeriggio più le mance, e di più se lavoravo la sera. In privato, non so se mi sono spiegato...”
“Cantate e danzate insieme e siate felici, ma fate in modo che ognuno di voi sia anche solo, come sono sole le corde di un liuto, sebbene vibrino alla stessa musica.”
“Al mondo non puoi chiedere di piùnoi ballavamo anche senza musica.”