Due cose si imparano guardando: ballare e cucinare. Ecco, la seconda arte l'ho "rubata" così a chi ne era maestro. Come mia madre, donna tostissima e superlativa ai fornelli.
“Ripetevo piano la parolamamma cento volte, finché perdeva ogni senso ed era solo una ginnastica delle labbra. Restavo orfana di due madri viventi. Una mi aveva ceduta con il suo latte ancora sulla lingua, l’altra mi aveva restituita a tredici anni. Ero figlia di separazioni, parentele false o taciute, distanze. Non sapevo piú da chi provenivo. In fondo non lo so neanche adesso.”
“Dicono che, per i primi mesi, il bambino sia dipendente solo dalla mamma, ma non ci credo. Per questo gli faccio sentire la mia voce, suono la chitarra, lo tengo sul petto. L’unica cosa che non faccio, ammetto, è svegliarmi durante la notte.”
“Dimmi perché un marmocchio rigurgiterà una stupenda e perfettacolazione con prosciutto, uova, biscotti, succo di frutta e gelatina. Ma poi berrà con entusiasmo l’acqua della ciotola del cane e giocherà nella toilette. Davvero, egli è la più grande sfida di sua madre... e la sua gioia più inesprimibile.”
“Nessuno può fraintendere un bambino come sua madre. Le madri d'oggi posso far nascere i figli, ma questo compito segna la fine della loro capacità. Esse non riescono nemmeno a soddisfare gli elementari requisiti animali della loro progenie. È davvero sorprendente quanti bambini sopravvivano nonostante le loro madri.”
“Durante la mia adolescenza, mia madre voleva che io mi facessi prete. Un lavoro durissimo. Pensate di lasciar perdere la vostra vitasessuale e poi, una volta alla settimana, ascoltare le persone che vengono a raccontarvi tutti i dettagli della loro?”