“Pazza o savia? La Fotografia può essere l'una o l'altra cosa: è savia se il suo realismo resta relativo, temperato da abitudini estetiche o empiriche (sfogliare una rivista dal barbiere, dal dentista); è pazza se questo realismo è assoluto, e, per così dire, originale, se riporta alla coscienza amorosa e spaventata la lettera stessa del Tempo: moto propriamente revulsivo, che inverte il corso della cosa, e che chiamerò per concludere l'estasi fotografica.”
“Io non fotografo la natura, ma le mie visioni.”
“Fotografo ciò che non voglio dipingere, ciò che ha già un'anima.”
“La fotografia sei tu, è ciò che sei nel momento in cui la scatti.”
“E' meglio una foto imperfetta ma piena di significato, che una immagine perfetta ma vuota.”
“La fotografia siamo noi che la facciamo, ci rappresenta. E’ impudica, e a diffonderla occorre coraggio. Lo so che oggi come oggi miliardi di fotografie sono condivise con la massima leggerezza e noncuranza sui social network. Ma non è il tipo di foto di cui stiamo parlando. Qui parliamo delle fotografie che realizziamo quando siamo presi da un impeto di creatività o di desiderio; sono le fotografie necessarie, o inevitabili. Nascono al di là della nostra volontà, e a prescindere dal soggetto, rappresentano sempre un po’ di noi.”