“- A chi scrivi quella lettera? – chiese un giorno un monaco a un fratello.- Ad abba Serapione – rispose costui.- Ma perché la scrivi così lentamente?- Tu non sai con quanta lentezza legga il buon abate…”
“Gli scrittori oggi devono navigare le instabili correnti verbali dell'era post-Gutenberg. Quand'è che finisce il gergo e inizia un nuovo dialetto? Dov'è la linea tra il neologismo e l'iperbole? Qual è il linguaggio del villaggio globale? Come possiamo tenere il passo con la tecnologia senza impantanarci nei tecnicismi? È possibile scrivere di macchine senza perdere il senso dell'umanità e della poesia?”
“Avete mai notato che prestiamo molta più attenzione ad una frase saggia quando viene citata più che quando viene letta nell'autoreoriginale?”
“Sono i libri la chiave dell'intero mondo; se non puoi fare nient'altro, leggi tutto quello che puoi.”
“Chiedere ad uno scrittore in attività cosa ne pensa dei critici è come chiedere a un lampione cosa ne pensa dei cani.”
“Spesso, quando sto leggendo un buon libro, mi fermo e ringrazio la mia professoressa. O almeno, questo era quello che ero solito fare, fino a quando la mia professoressa non ha cambiatonumero di telefono e si è fatta cancellare dall'elenco telefonico.”