“Se solo sapeste che amico ho perso in battaglia... È successo non quarantadue anni fa, ma l’altro ieri... In mezzo alle montagne, nella sabbia, dove il caldo brucia tutto, infuocando la mia memoria, ormai lontana dall’infanzia. Noi da ragazzi leggevamo libri di guerra, lui di certo non poteva immaginare che sarebbe toccato a me trascinare il suo corpo dietro le pietre. Lontana trenta metri, soltanto trenta metri, ma quanto era lontana quella strada, tra notte e giorno... Sabbia e pietre, triste luce della luna sconosciuta sopra le teste. Onore alla bandiera! Addio amico mio, d’ora in poi sarai per sempre con noi. Perdonami, perché tu sei morto e io soltanto ferito, nelle montagne afghane, in Afghanistan. Se solo sapeste che amico ho perso in battaglia... La maledetta polvere ci riempiva gli occhi, e bruciava, colpito, il nostro blindato, nel cielo, come una libellula, volteggiava l’elicottero e, come voci dal passato, ovunque si sentiva urlare «Avanti!»... Come un nervo, si è strappato come un nervo teso e dolorante, e dall’alto verso di lui è partita in volo una pallottola... Sabbia e pietre, triste luce della luna sconosciuta sopra le teste. Onore alla bandiera! Addio amico mio, d’ora in poi sarai per sempre con noi. Perdonami, perché tu sei morto e io soltanto ferito, nelle montagne afghane, in Afghanistan.”

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Tratto dal Book Caduta libera

Nicolai Lilin
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Nato 12 febbraio 1980 a Bender

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