“In guerra l’idea della morte non abbandona mai i tuoi pensieri: ognuno prova a esorcizzarla a modo suo; qualcuno tenta di scacciarla, altri ne sono ossessionati e finiscono col diventarne vittime, altri ancora si comportano duramente, cercano di tirare fuori il peggio di sé, come se dentro le loro anime ci fosse un generatore di cose negative con cui si illudono di sospendere il potere della morte... Ma il rischio è di trasformarsi in uno stupidoburattino al servizio di qualcun altro.”
“Quando sappiamo che un uomo si prepara a morire siamo buoni con lui, lo amiamo. E allora come possiamo non amare tutti, dato che sappiamo che ognuno si prepara?”
“Quando avrò un piede nella fossa dirò la verità sulle donne. La dirò, salterò nella mia bara, tirerò il coperchio sopra di me, e dirò: Fate quello che volete ora.”
“Cercate, meditando frequentemente sulla morte, di portarvi al punto per cui essa non vi sembri più una terribile nemica, ma un'amica la quale libera da questa sciagurata esistenza l'anima che langue nei conati della virtù per introdurla nel luogo della ricompensa e del riposo.”
“Solo agli esseri intransitivi e incolpevoli, a coloro che non muoiono la vita ma la vivono, potrà spettare il più paradossale e insieme il più «naturale» dei privilegi: quello di non vivere la propria morte, ma di morirla – di morire di una morte giusta e gratuita, cioè istantanea e incosciente.”
“Non può essere che la vita sia così assurda, così schifosa. E se anche è tanto assurda e schifosa, perché morire, e morire soffrendo? C'è qualcosa che non torna.”