“Non mi curavo più di vedere il mio nome risplendere sul frontespizio dei libri, sorridevo al pensiero della notorietà tutta diversa ch’esso veniva assumendo: lo vedevo infatti impresso con profusione invidiabile in un bel timbro a inchiostro nero sopra i sacchi di pepe, sopra i cesti di frutta, sulle scatole dei sigari e sulle balle di mercanzie diverse, a testimonianza che su tutte queste cose erano stati corrisposti regolarmente i diritti doganali. Affidato a questi singolari veicoli di fama, il mio nome camminava e andava là dove certamente non era mai stato prima d’allora.”