“L’autismo come posizione soggettiva consiste nell’impossibilità di separarsi dall’Altro, nel sentirsi imprigionati dall’Altro, catturati in una indifferenziazione tra sé e la propria immagine, tra sé e la propria madre.”
“Molte cose di noi stessi sono difficili da vedere senza un aiuto dall’esterno.”
“Controllo mentale. Cos’altro sono le convenzioni sociali? L’abitudine di stringere la mano a chi si incontra? Di guardare avanti in ascensore? Di passare sulla sinistra? Di prendere il bicchiere del vino con la destra? Centinaia di piccole convenzioni di cui la gente ha bisogno per stereotipare l’interazione sociale.”
“Trovo molto meno difficoltà a strozzar la gente che a temerla.”
“Trovo che raffinare le mie interazioni al fine di renderle socialmente accettabili richiede un grande impegno.”
“Ho sempre scritto, sin da quando ero giovane, e c’è stato un momento in cui volevo diventare uno scrittore, ma poi ho capito che avevo bisogno di creare e condividere in modo diverso, lavorando con altri e non stando in solitudine a scrivere. ”