“Scegliere di vivere in attesa o nel rimpianto è un alibi per non affrontare la paura più grande che abbiamo: perdere, dunque soffrire.”
“Non è cambiata tanto la mia città, in fin dei conti si vive ancora come un tempo. C’è lo stesso corso, ci sono i cinema del centro, pure se hanno aperto i multisala, ci sono tanti bar e friggitorie, anche se parecchi parlano lingue straniere, vendono kebab, hamburger, roba così, che io mica la comprendo. Hanno chiuso le vecchie sale giochi, mancano i carretti dei venditori di semi e pistacchi, non vedo passare il venditore di gelati, non ci sono biliardini e flipper. Per questo mi fermo poco in centro e non mangio il gelato nei bar troppo eleganti che espongono gusti multicolori. Non avrebbe più il sapore d’una volta. Avrebbe un gusto amaro. Saprebbe di rimpianto. Perché in fondo in fondo lo comprendo cos’è cambiato. E non mi va mica tanto di ammetterlo.”
“Mi trovo spesso a pensare che siamo i protagonisti di una storia che sta finendo, confinati in un angolo d’ombra, viviamo del nostro passato, piangiamo sulla nostra vita.”
“Celebra solo la vita che hai avuto, non la vita che avresti potuto avere.”
“Levin restò a lungo seduto in poltrona, rammaricandosi di essere l’uomo che era.”
“Non rivangare quello che non può servire ad altro che a inquietarti inutilmente.”