“Abbiamo tutti dentro un mondo di cose: ciascuno un suo mondo di cose! E come possiamo intenderci, signore, se nelle parole ch’io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per sé, del mondo com’egli l’ha dentro? Crediamo di intenderci; non ci intendiamo mai!”
“Un giorno, un amico trova James Joyce riverso sullo scrittoio, in atteggiamento di profonda disperazione: 'James, che cosa c'è che non va? È il lavoro?' James asserì, senza nemmeno alzare la testa. 'Quante parole hai scritto oggi?', 'Sette' 'Sette? Ma James... è ottimo, almeno per te!', 'Suppongo di sì, ma non so in che ordine vanno'.”
“Le parole sono, naturalmente, la droga più potente utilizzata dal genere umano.”
“Sembra strano, ma chiudere semplicemente gli sportelli non è sufficiente a nascondere l’ondata di informazioni. Le parole diventano rumore e galleggiano nell’aria come flebili interferenze.”
“Il mio linguaggio è la puttana di tutti che io rendo vergine.”
“Se in passato si è a lungo abusato della parola redenzione, caricandola di significati arbitrari, identica sorte tocca oggi alla parolaemancipazione.”