“L’invidioso diventa triste quando vede che gli altri sono felici, e non solo se ne rattrista, ma desidera anche il male degli altri.”
“Mia madre era una donna difficile, non ancora ammorbidita dall’età, ma io mi ritraevo da lei come se corressi il pericolo di essere contagiato dal suo modello di ostinata desolazione.”
“Esiste anche questo al mondo, la tristezza di non poter piangere a calde lacrime. È una di quelle cose che non si può spiegare a nessuno, e anche se si potesse, nessuno la capirebbe. Una volta, avevo provato a esprimerla a parole. Ma non ne avevo trovata una che potesse esprimere il mio sentimento ad altri, anzi nemmeno a me stesso, così avevo rinunciato. E avevo chiuso sia le mie parole, sia il mio cuore. La tristezza troppo profonda non può prendere la forma delle lacrime.”
“Se ho dei pensieri tristi, è bene che me ne liberi da solo. È così, con questa convinzione, che ho sempre vissuto. Ho mandato giù così com’erano le cose che si possono ingoiare in silenzio, e mi sono sforzato di riversarle (esagerandole quanto più possibile) in quel contenitore che è la letteratura, in quanto parte di una storia.”
“La nostra vita non è che si possa dividere semplicemente in due, allegra o triste. Fra questi due estremi c’è tutta una serie di sfumature. Una persona equilibrata riconosce e cerca di capire la gradazione di queste sfumature.”
“È una tristezza che non può prendere forma, si accumula quietamente nel cuore come la neve in una notte senza vento.”