Laska continuava a ficcargli il muso sotto il braccio. Egli la lisciò. Allora essa si acciambellò ai suoi piedi, poggiando il muso sulla zampa posteriore che sporgeva. E a mostrar che ora stava bene, che era contenta, aprì leggermente la bocca, schioccò un po’ con le labbra e, accostate ai vecchidenti le labbra bavose, s’acquietò in una calma beata. Levin seguì attentamente quest’ultimo movimento. “Anch’io così – si disse – anch’io così. Non fa niente... Tutto va bene”.
“L'uomo non sa di più degli altri animali; ne sa di meno. Loro sanno quel che devono sapere. Noi, no.”
“L'uomo è diverso dall'animale solo perché non sa esserne uno preciso.”
“Perché non potrebbe essere un colombo a dimostrare, volando, la nostra esistenza di bipedi?”
“Se si guarda negli occhi un animale, tutti i sistemi filosofici del mondo crollano.”
“Fintanto che l'uomo continuerà a distruggere senza sosta tutte le forme di vita, che egli considera inferiori, non saprà mai cos'è la salute e non troverà mai la vera pace. Gli uomini continueranno ad ammazzarsi fra loro fintanto che massacreranno gli animali. Colui che semina l'uccisione e il dolore non può raccogliere la gioia e l'amore.”