“Le aziende che recintano i propri prodotti non fanno altro che ridurre la velocità dell'innovazione.”
“Voglio uno Stato con le palle, eliminiamo i sindacati che sono una struttura vecchia come i partiti. Le aziende devono essere di chi lavora.”
“I manager hanno bisogno di una mappa per aiutare a condurre le loro aziende lungo la strada della Qualità ed evitare che esse imbocchino strade senza uscita. Questa mappa si chiama processo migliorativo. Esso non è un programma, dal momento che, normalmente, i programmi hanno una durata definita, bensì un processo... È un nuovo modo di concepire tutte le attività... che è stato destinato a creare nelle aziende un carattere nuovo e più produttivo e che è stato applicato da centinaia di imprese.”
lo Stato non dà nulla alle imprese che presto o tardi non si riprenda. Infatti, tutti i fondi statali provengono dalle tasse. E il tanto decantato “credito dello Stato” è fondato su questo implicito assunto: i prestiti accordati devono essere alla fine rimborsati con le tasse.
Se potessimo scegliere – il che non è – sarebbe molto meglio raggiungere la massima produzione e assistere apertamente gli operai con sussidi di disoccupazione, invece che raggiungere la “piena occupazione” con tanti aiuti mascherati e disorganizzando la produzione.
È un grave errore ritenere che in un’economia sana “tutte” le industrie debbano contemporaneamente prosperare. Perché un nuovo settore si sviluppirapidamente è necessario che qualche attività superata deperisca o muoia. È necessario che sia così e che si liberino capitali e manodopera a favore di questo nuovo settore. Se avessimo cercato di mantenere artificialmente in vita l’industria delle carrozze avremmo ritardato lo sviluppo della produzione automobilistica e di quelle a essa collegate.