“I politici maschi si atteggiavano molto. Erano solo degli stupidi che giocavano a chi ce l’aveva più lungo.”
“Smettiamola di credere che basti come siamo fatte dentro. Siamo noi che baciamo i rospi e quelli diventano principi. Non il contrario, purtroppo.”
“Gli uomini in casa sono come i peli in bocca: danno noia.”
I malesseri, i maschi, li sfondano. Trentanove di febbre e vedono già i ragni giganti camminare sulle pareti, sentono le voci dei profeti. Due linee di febbre e ritornano indietro di quarant’anni, e vogliono la mamma. Si spiaggiano sul divano e ogni tanto: “Ehhhhh...”. Emettono un lamento come se stessero tirando le cuoia, con l’occhio che dice: “Chiama il prete”. Deboli come Violetta nella Traviata un attimo prima che la tubercolosi se la porti via.
“Voi maschi non sapete cosa sia il romanticismo. Siete romantici come rospi del pantano. Noi abbiamo bisogno di coccole verbali. Abbiamo bisogno che il nostro maragià ci dica parole d’amore, dannazione. Siete empatici come le lontre impagliate.”
“È inutile dire che noi donne ci rifacciamo per piacere di più a noi stesse. Non è vero. Noi per piacere di più a noi stesse ci facciamo la carbonara, ci mangiamo dei gelati che ci cola tutto il pistacchio fin sotto il gomito...”